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Vi è una crescente richiesta di informazioni sul Portogallo da parte di persone che stanno valutando la possibilità di trasferisi e vivere in questo meraviglioso paese, simile ed allo stesso tempo diverso rispetto all’Italia. Ma come si ottiene la pensione lorda, e quali requisiti occorre soddisfare? quanto tempo passa prima di iniziare a ricevere la pensione lorda? É vero che gli affitti sono economici? Qual è il livello della Sanità pubblica? Il trasferimento è sempre conveniente?

Sono quesiti importanti che è necessario chiarire il prima possibile.

Nel testo che segue sono riportate alcune informazioni utili a
chiunque sia interessato ad ottenere la residenza fiscale in Portogallo

 

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Trasferimento in Portogallo e pensione al lordo 

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Il trasferimento in Portogallo è già divenuto realta per migliaia di persone, che vi hanno ottenuto la Residenza Non Abituale. Gli sgravi fiscali sono stati introdotti dal Governo Portoghese con l'istituzione del regime fiscale del residente non abituale (in portoghese: residente não habitual). Tale status è stato pensato con l'obiettivo di promuovere la competitività dell'economia portoghese, attraendo persone e capitali esteri.

In pratica, questo regime si applica a cittadini provenienti da uno Stato estero che si vogliono stabilire in Portogallo: esso permette a professionisti altamente qualificati (architetti, investitori, ricercatori, manager, ingegneri, medici o artisti) una aliquota forfettaria del 20% sul reddito da lavoro dipendente e autonomo risultante da queste attività in Portogallo. I pensionati possono vedersi recapitata la propria pensione lorda in Portogallo, e ricevere dell'agevolazione prevista dal nuovo regime fiscale. Ciò a condizione che tale persone dimostrano di vivere per almeno 183 giorni all’anno in Portogallo (o quantomeno di avere a disposizione una dimora abitabile), e non vi abbiano mantenuto la propria residenza fiscale negli ultimi 5 anni. La validità di tali agevolazioni è di 10 anni.

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Ma nella pratica come si ottiene? Di seguito presentiamo alcune informazioni e riferimenti legislativi utili.

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​​Prima di tutto occorre definire chi può essere considerato residente in Portogallo (seguendo quanto affermato nel Comma  1 dell'Art. 16 del Codice delle imposte sui redditi):

"Sono considerati a tutti gli effetti residenti in teritorio portoghese le persone fisiche che, per l'anno in questione:

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  1. soggiornino per più di 183 giorni (6 mesi), consecutivi o meno (e siano in grado di dimostrarlo, attraverso documenti ufficiali come contratti d’affitto, pagamento di bollette, iscrizione dei figli a scuola,...);

  2. se sono rimaste per l’anno corrente un tempo inferiore a 183 gioni, dimostrino al 31 dicembre di possedere un alloggio abitabile che la persona ha intenzione di mantenere e di occupare come residenza abituale per gli anni successivi".

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Basta quindi dimostrare presso l'Autorità portoghese una di queste condizioni per richiedere la residenza.

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Chi può chiedere lo status di residente non abituale?


Può fare richiesta di residenza non abituale chi soddisfa le seguenti condizioni:

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  • sia considerato, ai fini fiscali, residente in territorio portoghese (e quindi abbia la residenza fiscale in Portogallo), secondo uno dei criteri di cui sopra, per l'anno per il quale si desidera iniziare il proprio trattamento  fiscale in Portogallo come residente non abituale;

  • non ha avuto la residenza in territorio portoghese nei cinque anni precedenti l'anno per il quale si desidera iniziare il proprio trattamento  fiscale in Portogallo come residente non abituale.

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All'atto della registrazione occorre presentare una dichiarazione in cui si dice espressamente che non si è resieduti ai fini fiscali in territorio portoghese in uno qualsiasi dei cinque anni precedenti, allegando a tale dichiarazione documenti dimostrativi, come copie delle dichiarazioni dei redditi.
Il soggetto residente non abituale acquisisce il diritto di essere tassato come tale per un periodo di 10 anni consecutivi.

Va da se che, in quanto residenti, si è di conseguenza tenuti a presentare ogni anno la dichiarazione dei redditi come qualsiasi altro residente fiscalmente registrato in Portogallo.

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Come si applica la Convenzione per evitare la doppia tassazione?

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Allo scopo di evitare che le persone siano sottoposte ad una doppia tassazione, sia nel paese d’origine che in quello di residenza, Italia e Portogallo hanno stipulato una convenzione bilaterale: essa stabilisce il principio per cui una persona con un reddito viene tassata nello Stato in cui è residente e/o domiciliato, e non in entrambi. Però si può applicare la tassazione del secondo stato se li si vive per più di 183 giorni l'anno.

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Come sono tassati i professionisti residenti non abituali?

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Nel caso di professionisti residenti non abituali in Portogallo, titolare di redditi da lavoro dipendente e/o da lavoro indipendente, beneficieranno dell’applicazione di una aliquota IRS (Imposta sui Redditi Singolari) del 20%.

 

Come sono tassati i pensionati residenti non abituali?

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Un pensionato, con pensione corrisposta da un ente previdenziale come l’INPS, e che abbia ottenuto la residenza in Portogallo, può richiedere l’applicazione della Convenzione tra Italia e Portogallo al fine di ottenere, nei casi espressamente previsti, la detassazione della pensione italiana e la tassazione esclusiva nel Paese di residenza, secondo il  trattamento fiscale più favorevole ivi indicato.

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A tal fine il pensionato deve compilare e recapitare alla sede INPS che gestisce la prestazione erogata, il modulo corrispondente per chiedere la non effettuazione totale o parziale della ritenuta alla fonte dell'imposta italiana da operare sulle pensioni e/o altre remunerazioni analoghe. Il modello deve contenere anche la necessaria attestazione della residenza fiscale estera da parte della competente Autorità straniera. Per maggiori informazioni a riguardo, consulta questo link.

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Come dimostrare alle Istituzioni italiane il proprio cambiamento di residenza?

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La Guida fiscale per i residenti all’estero dell’Agenzia delle Entrate afferma che, per le Istituzioni Italiane, sono considerati non residenti coloro che:

  • non sono iscritti nelle anagrafi comunali italiane per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè per almeno 183 giorni;

  • non hanno, nel territorio italiano il domicilio (sede principale di affari e interessi)

  • non hanno la residenza (dimora abituale).

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Sono quindi 3 condizioni: se manca anche una sola di queste condizioni i contribuenti interessati possono essere considerati residenti in Italia.

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Pertanto, per usufruire di qualsiasi convenzioni messa a disposizione da stati terzi, occorre prima di tutto iscriversi all’A.I.R.E (Anagrafe della popolazione Italiana Residente all’Estero) dello stato in cui si vuole risiedere.

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Trasferimento in Portogallo: la tua pensione al lordo

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